ANALISI STORICA MARXISTA - CRITICA DEL SOCIALISMO E SUE PROSPETTIVE - LA CONTESTAZIONE

 

Questi ed altri sono gli argomenti trattati durante un'intera vita da un puro combattente del Progresso Sociale.

Ma la ricerca della verità, invisa ai totalitari degeneri, riesce sgradita alla prostituita "classe politica" Occidentale, ed allora non potendo inviare in Siberia i "disturbatori", ecco che li relega a predicare nel deserto.

Una voce che grida nella tempesta passa inavvertita. Occorre fare quindi il vuoto attorno all'eretico, organizzandogli la "congiura del silenzio". Chi minaccia le prebende e denuncia le mistificazioni, dev'essere democraticamente soffocato.

I partiti ormai trasformati in botteghe elettorali ed intenti al fiero pasto statale non desiderano che s'illuminino le ben amate "masse".

Bisogna lasciarle nell'attuale ignoranza Economica, Sociologica e Storica, opponendosi all'intento di un teorico della Contestazione anche se giudicato "profondo ed originale".

 

 

LA VITA DI UN LIBERO E ISOLATO PENSATORE

Da "La Gazzetta di Mantova" del 19 febbraio 1990

Bruno Rizzi nasce a Poggio Rusco nel 1901 e trascorre l'infanzia a Gazoldo degli Ippoliti, dove il padre era segretario comunale. All'età di vent'anni già militante del Partito Socialista, aderisce alla frazione comunista, sotto la spinta ideale suscitata dal successo della rivoluzione russa. Frequenta in quegli anni il Politecnico di Milano e poi la Sorbona di Parigi, ma piu per soddisfare la sua sete intellettuale di politica. Tanto che non riuscirà mai a laurearsi. A Parigi entra in contatto con ambienti della Quarta Internazionale. Nel 1921 si iscrive al Partito Comunista, all'atto della sua fondazione. Ma quasi subito comincia a porsi in modo critico nei confronti del pensiero marxista-leninista. Il che gli procurerà sedici anni dopo, nel 1937, l'espulsione dal partito.

Nello stesso anno scrive la sua prima opera,"Dove va l'Urss?" e due anni dopo il suo testo piu famoso, "La Bureaucratisation du Monde", uscito in Italia solo nel 1967 con il titolo "Il colletivismo burocratico". Scrisse poi almeno altri quattro saggi, di cui comunque nessuno ebbe fortuna. Il suo pensiero però venne conosciuto all'estero. Al punto che nel 1942 il sociologo americano James Burnham plagiò l'opera di Rizzi con quello che poi diventò un best seller mondiale, "The managerial revolution".

Bruno Rizzi non fu mai intellettuale professionista. Aveva un'attività di commerciante di calzature. Morì a Bussolengo nel 1977, ma venne sepolto a Gazoldo degli Ippoliti.

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