Non si vuole ne si auspica nessuna rivoluzione
violenta, tutto deve
passare attraverso una metamorfosi ragionata e pacifica. La
Costituzione stessa fa credere negli obiettivi
che qui si desidera perseguire, ma l'ingannevole
opposizione dei Burocrati impedisce di raggiungerli. Il metodo di
riforma graduale e ponderato
costruirà dei piccoli esempi verificabili sul campo partendo appunto
dalle amministrazioni locali
minori e quindi più facilmente trasformabili. Si creeranno situazioni
funzionali in piccolo
che garantiranno le soluzioni giuste per le realtà maggiori e
più complesse. Una grande città ha
senz'altro problemi ben diversi di un piccolo comune, ma l'impostazione di
base è sempre la
stessa quindi quello che vale per il villaggio funziona anche per la
vasta metropoli, con le relative variabili.
Lungo il cammino di riforma gli incontri con la vecchia amministrazione daranno
subito l'idea di quello che va
scartato e cancellato per sempre, e cosa invece si dimostra efficente e
coerente con i nuovi sistemi. Le previsioni di chi scrive sono di un'enorme
amputazione di
uffici, enti, dipartimenti inutili
al nuovo procedimento che con l'amministrazione
diretta del cittadino decentra e semplifica tutto.
La burocrazia attuale ne crea dell'altra autoproducendosi
a dismisura, schiacciando il malcapitato
utente che periodicamente è costretto ad averci a che fare. Non solo. Il
depauperamento delle risorse
dovuto a servizi statali che tolgono tempo-lavoro alla produzione, ferma il progresso
economico ed aumenta il distacco tra Stato e governati. In modo particolare
in
Italia assistiamo quasi
dappertutto a procedimenti amministrativi che altro non sono che un'offesa
all'efficenza, retaggio
dell'Italietta anteguerra. E' impensabile che oggi si possa far funzionare
le
cose con i metodi di
cinquant'anni fa. Tutto quello che è pubblico si è fermato, proprio con la
complicità della classe
burocratica a sostegno del sistema suo benefattore.
Con un tipo di riforme come quello che si vuole introdurre si semplifica
in modo straordinario tutta
l'amministrazione statale dato che questa viene svolta dai cittadini
maggiorenni direttamente, interessati anche economicamente a livello comunale e in minor misura,
ma sempre sovrani, a quello
nazionale. Favorendo così l'eliminazione di caotici grovigli di gestione
che gli appartenenti alla
nostra tanto deprecabile Rappresentanza ostacoleranno in tutti
i modi, trovando mille scuse per
giudicare queste idee innovative troppo semplici per essere prese in
considerazione. Infatti loro nel
complicato ci sguazzano, inventandosi mille stratagemmi per rimpinguarsi
senza
timore di venire
scoperti, tanto sono
complesse le manovre sottobanco.
Dopo tanti buoni propositi di riforma elettorale assistiamo alla
negoziazione con ricerca di
compromesso puntando alla soluzione che accontenta un pò tutti i partiti ma
che non risolve il
problema di fondo. Tengono l'osso fortemente tra i denti mollando solo
quando
costretti, vogliono
salvare il salvabile per poter sopravvivere il più a lungo possibile, danno
in
pasto al popolo qualche
innovazione che non è ne carne ne pesce, tanto per tirare avanti, ma
peggiorando in questo modo la
situazione sociale fino all'estremo. Ne sono una prova la nascita delle
Leghe, movimenti politici che esistono solo ed unicamente sull'onda della protesta furiosa
e per molti aspetti cieca.
Infatti la gente non vede e non capisce dove sta l'inghippo. Ha bisogno di un nuovo sistema veramente riformatore, deve
constatare un nuovo metodo
che Le dia voce in capitolo, sicurezza in futuro, garanzia di sacrifici
utili al benessere
collettivo. Il popolo è stato gabbato
per tutta la
storia della Prima Repubblica, bisogna farne una Seconda questa volta senza
sbagliare. Ma chi mai ci
pensa a questo? Solo gli"sfascisti"! Si ma quelli che vogliono distruggere
il Collettivismo Burocratico nostrano.
La via nuova che si vuole intrapprendere va percorsa prima di cancellare
quella vecchia e solo dopo
averne constatato l'utilità della prima a scapito della seconda. Non si
vuole
distruggere niente che
non sia gia sostituito dal nuovo. Deve essere un cammino riformatore
graduale e di
avvicendamento, con la partecipazione di tutti come singoli cittadini
affrancati da qualsiasi
movimento politico. Ogni realtà locale si regolerà come meglio crede con
un occhio di riguardo verso
la coordinazione nazionale, sovrana sempre attraverso il voto diretto e
decisionale dei cittadini.
Semplificare dopo tanto caos. Per 50 anni i nostri dirigenti politici
hanno
costruito amministrazioni
statali sempre piu complesse e contradittorie con l'unico scopo di
accattivarsi le varie categorie
sociali, veri serbatoi di consensi per il rispettivo partito. In poche
parole
invece di pensare al
buongoverno si sono sempre preoccupati della loro carriera politica stando
attenti a distribuire assistenza ai loro sostenitori a
danno dello Stato. Un sistema altamente fallimentare per
l'Azienda Italia,
remunerativo per tutta la burocratica dirigenza.
Ottorino Rizzi 1992 e successivi.
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